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Domenica, 28 Aprile 2024
Volley

Challenge Cup, la Igor suda freddo ma vede la finale

Malgrado le assenze seguitino a falcidiare il roster azzurro le ragazze di Bernardi riescono a centrare una preziosissima vittoria piena. Per accedere all'ultimo atto basterà vincere due set tra sei giorni in Germania. Bonifacio: "Siamo rimaste in partita e non abbiamo mai mollato"

Una premessa è doverosa: qualora la Igor Novara riuscisse a mettere in bacheca la Challenge Cup a Lorenzo Bernardi andrebbe fatto un monumento. E pazienza se si tratta "soltanto" della terza competizione europea.

Per le azzurre la corsa a ostacoli prosegue da inizio stagione e anche il match di andata di semifinale non ha fatto eccezione: il coach trentino ha dovuto fare a meno diu elementi importantissimi quali Anna Danesi, non ripresasi appieno da un attacco influenzale, e all'ultimo momento di Caterina Bosetti, in panchina con la maglia del secondo libero a causa di un'infiammazione al ginocchio che ne mette in dubbio l'utilizzo anche per la partita di ritorno in programma tra sei giorni in Germania. Mettiamoci poi il colpo di mercato sfumato, ovvero quello di Marina Markova, che sembrava oramai in cassaforte ed il dado rischia di essere tratto.

Malgrado questo le azzurre, che vogliono a tutti i costi vincere questo trofeo, si sono letteralmente superate battendo 3-1 il Wiesbaden e mettendosi in pole position per l'accesso all'ultimo atto del torneo. Nel match del 7 di febbraio basterà vincere due set per esultare, nella speranza che l'emergenza smetta di tormentare questa squadra. 

E' stata una serata in cui è successo di tutto: le tedesche hanno vinto agevolmente il primo set (21-25) e sembravano aver messo al sicuro anche il secondo conducendo 14-22. Qui è venuto fuori il carattere delle azzurre che hanno completamente ribaltato la situazione passando a condurre 2-1 (30-28 e 25-17). Il tie break sembrava inevitabile quanto nel quarto parziale le ospiti erano avanti 16-21, ma anche in questa circostanza hanno subito la rimonta delle novaresi, che l'hanno spuntata nuovamente in volara (25-23). 

A testimoniare la grande prova di squadra sono stati i numeri: trascinatrice è stata Vita Akimova con 24 punti, seguita da Sara Bonifacio con 16 e l’81%. Decisivi però i 18 muri-punto, 7 dei quali della stessa Akimova e 5 di Chirichella.

La partita

Il sestetto iniziale prevede Akimova opposta a Bosio, Chirichella e Bonifacio centrali, Buijs e Szakmary schiacciatrici e Fersino libero

E dire che la serata era iniziata bene, con Bonifacio, che a fine gara sarà votata MVP, che va subito a segno in battuta (3-1). Akimova ribatte al sorpasso ospite (13-10), ma le azzurre devono fare i conti con l'orgoglio teutonico. Il turno al servizio di Anderso permette al Wiesbaden di portarsi su 16-21. Bonifacio e Akimova sono le ultime a mollare (20-21), ma Novara commette alcuni errori di troppo facendosi scivolare letteralmente dalle mani il primo set (21-25).

Le igorine ripartono a spron battuto con Szakmary (4-2), poi le ospiti alzano il muro ai danni di Akimova (7-9) e il match torna a farsi difficile. Bernardi estrae dal cilindro una mossa che cambierà completamente l'inerzia della gara: dentro Bartolucci e dal 14-21 si passa al 19-23 con il muro di Szakmary ed in seguito al 21-23 con quello di Akimova. Anche Chirichella da buon capitano dà l'esempio e con il medesimo fondamentale annulla il distacco (23-23). Due errori, precisamente di Grosser e Blanchfield, significano 30-28.

Novara torna sul parquet carica come non mai e con Akimova scatta sul 4-1. Anderson a muro pareggia (7-7), ma ancora Akimova, in collaborazione con Szakmary, allungano di nuovo (10-7). Il primo tempo di Bonifacio determina il 18-11, mentre il suo muro il 22-12. Sembra finita, ma le tedesche accorciano di nuovo (23-17), prima del diagonale vincente di Akimova e della giocata di Chirichella che regalano il vantaggio alle azzurre (25-17).

Il Wiesbaden non vuole lasciare il PalaIgor e l'Italia senza punti all'attivo e accelera in avvio di quarto set con due ace di Anderson (5-8), ai quali replicano Buijs e Akimova (9-10). Il servizio vincente dell'olandese vale il sorpasso (11-10). E' un'illusione perchè Bozic, sempre dai nove metri, e con un muro, rende le cose tremendamente difficili per le novaresi (13-15), che devono subire ancora le iniziatice ospiti. Il mani out di Grosser significa 15-21. Anche in questa circostanza subentrano risorse inaspettate: Buijs ed Akimova a muro dimezzano il ritardo (18-21), l'errore di Blanchfield costa il riaggancio (22-22). Di Akimova il match point (24-23), Chirichella lo sfrutta e la grande impresa è completata (25-23). 

I commenti dei protagonisti

La centrale Sara Bonifacio commenta così l'incredibile impresa delle igorine: "Come ci aspettavamo è stata una partita durissima e la cosa importante è stata chiudere al meglio con tre punti che ci permettono di andare in Germania con un minimo di sicurezza in più, per quanto lì sarà ancor più dura e servirà una grande prestazione per completare l’opera. Sotto 0-1 e 14-21 sembravamo in una buca ma abbiamo trovato forza e risorse per uscirne e ribaltare l’inerzia del match, ripetendoci nel quarto parziale. Siamo state brave a rimanere in partita e a non mollare, in questo momento un po’ difficile è fondamentale avere questo tipo di capacità".

Il tabellino

Igor Gorgonzola Novara-VC Wiesbaden 3-1 (21-25, 30-28, 25-17, 25-23)
Igor Gorgonzola Novara: Szakmary 10, Guidi ne, Bosio 2, Bartolucci, De Nardi, Buijs 15, Fersino (L), Chirichella 11, Danesi ne, Bonifacio 16, Del Freo ne, Bosetti (L) ne, Akimova 24, Kapralova. All. Bernardi.
VC Wiesbaden: Blanchfield 11, Bietau, Grosser 12, Langegger 1, De Vos, Sain (L), Jebens 4, Herelova 13, Bozic 4, Wasserfaller ne, Rapacz 15, Anderson 12, Herpich (L) ne. All. Sossenheimer.
Arbitri: Sanchez Rodriguez (Spagna) e Balandzic (Serbia).
Note: Spettatori 1050. Novara: battute vincenti 2, battute sbagliate 13, attacco 40%, ricezione 44%-20%, muri 18, errori 21. Wiesbaden: battute vincenti 7, battute sbagliate 6, attacco 33%, ricezione 49%-21%, muri 13, errori 23.

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