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Domenica, 28 Aprile 2024
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Volley, il ritorno al successo della Igor ha un regista preciso: Lorenzo Bernardi

Al suo primo anno su una panchina femminile il coach trentino ha subito fatto centro. Malgrado le difficoltà non siano mancate. La felicità di tutto l'ambiente, dai dirigenti alle giocatrici

Altri avrebbero imprecato, ma lasciato fare. La Igor Novara ha messo in bacheca, dopo quattro anni di digiuno, un trofeo internazionale. E pazienza se si tratta "solo" della Challenge Cup, ovvero la terza competizione europea per ordine di importanza. Per come è stata conquistata è come se fosse la prima, ovvero la Champions, e non è certo una frase fatta.

Per trovare i giusti collegamenti è necessario andare a ritroso nel tempo, ovvero ai mesi estivi. Durante gli europei si è infortunata gravemente Hanna Orthmann, la giocatrice che era stata presa affinchè la squadra azzurra facesse un deciso salto di qualità. Poi altre circostanze tutt'altro che positive, ultima delle quali l'addio anticipato di Melis Durul, che hanno fortemente rischiato di minare il cammino della squadra verso la vittoria.

Il regista di questa cavalcata, iniziata a settembre con un soffertissimo successo in Wevza Cup, il torneo di qualificazione alla Challenge, che ha visto le azzurre protagoniste di un percorso netto (tutte vittorie), si chiama Lorenzo Bernardi. E' stato lui probabilmente a crederci di potercela fare nonostante tutte le sventure ha cui ha dovuto assistere ed è proprio questa preorogativa che gli ha permesso, al suo primo anno nel volley femminile, di fare subito centro. Poi le innegabili qualità tecniche, come ha avuto modo di dimostrare, in ambito maschile, in Turchia e a Perugia, che spesso e volentieri fanno la differenza. 

Queste le sue impressioni del dopo gara: "Questo è il mio primo trofeo nel volley femminile e in generale la mia prima coppa europea da allenatore, non pensavo ci sarei riuscito così rapidamente; anche se sembra qualcosa di semplice non lo è, fra viaggi, trasferte e campionato, a volte basta davvero una partita per essere eliminati. Sono orgoglioso delle ragazze, in qualsiasi momento sono sempre riuscite a compattarsi, ad aiutarsi, a giocare con uno spirito di squadra che a inizio stagione non c’era ed è stata una soddisfazione. Il palazzetto caldo? Credo sia stato un valore aggiunto alla nostra vittoria, non era una banalità la mia frase ‘La partita che conta è la seconda’, con questo sistema può succedere che una squadra vada sotto e poi è dura giocare il Golden set in un palazzetto così, noi invece abbiamo mantenuto la calma dopo il primo set, siamo partiti in svantaggio nel secondo. Questa coppa è la migliore gratificazione che potessero ricevere tutte quante".

La parola ai dirigenti

La presidente Suor Giovanna Saporiti vede finalmente premiati gli sforzi della società: "Siamo molto contenti tutti quanti perché era da un po’ di tempo che non si alzava un trofeo e sono orgogliosa delle ragazze. Tutto è iniziato mesi fa con la conquista della Wevza ed è stato un percorso lungo e impegnativo, lo staff è stato altrettanto bravo con la squadra così come la società a dare tutte le possibilità per avere le situazioni migliori per giocare. Con Lorenzo abbiamo iniziato un nuovo percorso, con un atteggiamento diverso dai precedenti, forse più aggressivo, che ci era mancato. Speriamo sia l’inizio di qualcosa di bello che dovrà anche venire".

A fargli eco il direttore generale Enrico Marchioni: "Fin da quando abbiamo deciso di proporci per organizzare la Wevza Cup a Novara, abbiamo deciso che questa coppa avrebbe rivestito un valore molto importante per noi. E’ una competizione europea, quest’anno con un tabellone di assoluto livello, e aver raggiunto l’obiettivo ripaga squadra, staff tecnico e società di tutti i sacrifici compiuti in questi mesi per arrivare fino a Nantes, a giocarci la finale di ritorno. Ringrazio tutti per aver reso possibile questo trofeo, anche chi non era con noi a festeggiare, cioè Hanna Orthmann, fermata da un brutto infortunio ma comunque sempre vicina a noi e alla squadra, e Melis Durul, che ha preso strade diverse ma che comunque ha dato il proprio importante contributo".

La gioia delle atlete

Le voci di mercato animano il suo futuro, ma capitan Cristina Chirichella si gode il successo: "In questa Challenge Cup ci sono mesi di duro lavoro, di trasferte complicate, di ore di sonno e di tempo libero cui abbiamo rinunciato. E’ un percorso che è cominciato con la Wevza Cup e in cui abbiamo messo tutto quello che avevamo, consapevoli di quanto fosse un trofeo importante per la società e di quanto volessimo vincerlo. Siamo soddisfatte e felici, anche perché quest’anno il tabellone poteva contare tante squadre di alto livello e anche la finale con Nantes è stata una battaglia, in una cornice spettacolare". 

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